CONOSCENZA, PERCEZIONE, ESPRESSIONE
La conoscenza è il rapporto che intercorre tra l’uomo, l’universo e il mondo.
Credere di raggiungerla in base a ciò che si percepisce è errato.
Vedo una cosa, o mi trovo in una situazione, mi creo una mia idea e giudico; e sono convinto che questa sia la realtà, globale e universale e vera.
Il processo è invece più laborioso, anche se immediato e veloce; spesso facciamo fatica a riconoscerlo e ci dobbiamo tornare in un secondo tempo.
La conoscenza è percepire, pensare ed esprimere un concetto.
Facciamo un esempio: siamo di fronte al mare e arrivano delle percezioni (che sono sempre soggettive e basate su esperienze passate). Stare davanti al mare mi trasmette benessere.
Penso alla situazione (sono davanti al mare), do una definizione di quello che percepisco (mi sento bene), lo dico a me stessa, e esprimo il concetto: la vista del mare trasmette serenità e benessere.
Questo nostro concetto, tendiamo a proporlo come verità universale.
La vera conoscenza passa dalla consapevolezza che siamo persone, ognuno con le proprie caratteristiche e unicità.
La frase corretta da esprimere è; la vista del mare a ME trasmette serenità e benessere.
Le parole hanno un senso e un peso, anche a livello emotivo.
In questo caso riflettono il rispetto per l’altro.
Il ragionamento fatto, dopo aver scritto il processo, è quello che porta alla conoscenza. Si arriva alla conoscenza con volontà (l’intenzione chiara di comprendere e capire a un livello superiore) e silenzio mentale (quello che esprimiamo a voce o attraverso il nostro corpo è l’insieme del chiacchiericcio mentale che ci accompagna per l’ottanta percento del nostro tempo).
Arriviamo così allo stato di coscienza che ci fa scegliere tra buio e luce. Questa è l’idea della libertà.
Facciamo adesso un altro esempio: l’orma.
Immaginiamo di camminare sulla battigia del mare. Mentre cammino, il mio piede lascia l’impronta. Secondo la prima ipotesi di conoscenza, se mi baso sulla mia percezione, e solo su questa, dirò: quando camminiamo sulla battigia, imprimiamo orme. Concentrando tutto sul
potere del corpo, pressione del piede, e in quello che vediamo essere il risultato.
Il secondo procedimento, percepisco, penso, esprimo un concetto, è diverso.
Cammino sulla battigia, vedo che i miei piedi lasciano le impronte, percepisco la consistenza della sabbia, sento quasi ogni granello sulla pianta del piede, avverto la pressione, il leggero rumore, avverto l’equilibrio diverso. Penso al tipo di terreno (e qui già mi sono messa in
relazione a un altro elemento: io e la terra). Posso provare a fare un passo verso la spiaggia e vedere che già le orme saranno diverse. Allora conosco questa situazione in base a me stesso e in base alle altre forze che vedo solo superficialmente ma ci sono. Forze che agiscono dal basso verso l’alto, forze con le quali ho messo in correlazione il mio corpo e che hanno una parte attiva nel processo della formazione delle orme.
L’esempio dell’orma esprime perfettamente il processo di conoscenza. Se nel leggere queste parole, avete ricevuto le sensazioni, i colori, le consistenze, i suoni e gli odori e vi siete immedesimati nel contesto, allora avete sperimentato quella conoscenza che ci relaziona al
mondo e all’universo. Una connessione, profonda.
La conoscenza è un’apertura, che oltre al nostro credere e pensare, ci permette di accogliere anche il credere e il pensare degli altri, aprendoci anche a ciò che l’anima e lo Spirito ci suggeriscono in connessione con l’Universo.